Fino al 1963, il torrone di Tonara veniva realizzato artigianalmente in ambienti familiari, utilizzando ingredienti locali come miele, albume d'uovo e frutta secca. La preparazione del torrone era principalmente affidata alle donne, che sedute davanti alle loro case, tagliavano e sgusciavano la frutta secca. Il miele veniva riscaldato lentamente in un recipiente di rame chiamato "SU CHEDDARGIU" su un fornello alimentato a legna di agrifoglio, mentre il torrone veniva mescolato con "SA MORIGA", un utensile di legno. Durante questo processo, le donne intonavano canti tradizionali sardi, accompagnando il ritmo prodotto da "Sa Moriga" come se fosse uno strumento musicale.
Una volta pronto, il torrone veniva collocato in cassette di legno e trasportato su un carretto trainato da un cavallo, chiamato "Su Carrettone", per essere distribuito in tutta la Sardegna. Questa tradizione richiedeva uno spirito di sacrificio, poiché il torronaio partiva all'alba per raggiungere le destinazioni entro il tramonto, dove veniva accolto con ospitalità e amicizia.
Negli anni successivi, la lavorazione del torrone è diventata più meccanizzata, ma la ricetta e il sapore sono rimasti fedeli alle tradizioni tramandate dagli antenati. Il laboratorio "Da Diego" a Tonara continua questa tradizione, utilizzando torroniere meccaniche ma mantenendo un approccio artigianale. Situato nel centro storico sotto la Chiesa di San Gabriele, il laboratorio utilizza materie prime provenienti principalmente dalla Sardegna.
Il torrone prodotto è senza zucchero aggiunto e utilizza i migliori mieli locali, differenziandosi dagli altri torronai italiani. Inoltre, il torrone ricoperto da sottile ostia è adatto anche per le persone con celiachia o intolleranza al glutine, mentre quello con ostia gialla wafer non è consigliato per chi ha queste allergie. Il Torronificio Garau si impegna a garantire la massima sicurezza alimentare durante la lavorazione e il confezionamento, per evitare contaminazioni.